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Osservazione, Pensiero, Bambini al Nido sono i fili conduttori che si intrecciano in questo testo per tessere una narrazione, dove l'osservazione partecipe, secondo un modello psicoanalitico, è lo strumento della mente dell'osservatore che coglie, condivide, contiene i segnali, deboli e forti, confusi e chiari, che permeano il campo relazionale, al fine di favorire la crescita del pensiero sia del bambino, nei suoi primi anni, cruciali per lo sviluppo neurocomportamentale ed affettivo, sia del gruppo delle educatrici, impegnate in un lavoro "impossibile" per complessità e responsabilità. Il Nido è stato pensato e narrato come uno "spazio-tempo di ascolto ricettivo e partecipe", dove i legami affettivi tra genitori, educatori e bambini costituiscono la base di partenza per le "temerarie" escursioni di andata e di ritorno dello sviluppo infantile. I "Pensieri in cerca di un Pensatore" sono, richiamandosi a Bion, le idee non ancora nate o in crescita che hanno paura dell'accoglienza che riceveranno e che pertanto hanno bisogno di essere "albergate" in un luogo sicuro e di essere nutrite per potere poi espandersi nello spazio e nel tempo.